giovedì 5 gennaio 2012

Compact Dish - Il Gambero Rosso dei Gpn - L'Antipasto


Benevola l'accoglienza della Critica



Diciamolo, sotto l'apparenza macerata e sofferente, dietro i loro sguardi larghi e pensosi, i GpN sono dei grandi Gaudenti.
Memento gaudere semper è, infatti, il loro secondo motto, ovviamente dopo: Non sparate!.
Ecco la prima puntata di Compact Dish, la Rubrica di Cucina di Galina Porcù Filipova


Al Verde (Quadrifoglio)

Apertura dalle 00,00 alle 24,00. Chiusura: il giorno di S.Patrizio, ma solo ad anni alterni. Prenotazione: festeggiata. Locale tipico con amplissimo dehors (per lavori in corso). Carte di credito: bloccate (le loro). Si accettano assegni e avalli.
Il meglio dell'arte povera in cucina. Cene con spettacolo il mercoledì (prenotazione: supplicata). Il proprietario Gus O'Cannel, lieto (finalmente) di vedervi, con una calorosa – a tratti rissosa – accoglienza vi introdurrà con la madre Molly Legs in un magico mondo di porzioni da folletto a prezzi onestissimi e con modesti ricarichi sull'ampia selezione di vini in cartone.
Da non perdere il classico angus Dei (piatto tipico pasquale), i validi potatoes dolmens (sorta di amene crocchette), la potato soup (elementare rielaborazione di un'antica ricetta di Tralee), le solide cheap chips 'n' chips (semplificata versione di un piatto tipico della zona di Galway), le leggiadre fried bones (tradizionale intermezzo terragno). Solo in stagione, rinomati decotti ristretti, anche tra i più assidui frequentatori del locale. Nelle festività, solo su prenotazione (insperata), la Red Cross aid plummy cake (tortino dolce di aringhe e uva passa, disponibile in modeste, neglette razioni).
Prezzi umiliantemente modici. Servizio: smantellato. Bonus: malus.

Au Vieux Auberge de l'Alouette Chantante

Coquillons e ricchi primi. Aperto dalle 12,00 alle 13,00 e dalle 19,00 alle 20,00; chiuso il sabato e la domenica d'estate.
Un classico della ristorazione d'oltralpe. Il sempreverde Jacques-Jean-Philippe-Guillaume de Jacques Delabonne Naissance della scuola d'Orbeville, mai come ora attento alla tradizione, con un accenno fugace alla liberténelle nouvelles papillons en croute, nella costante egalité dell'assenza di eccessivi ricarichi nella strutturata carta dei vini (con esclusione di qualche Chateau Rosé Mont-Napoléon d'annata) e con la frugalité di certi consolidati piatti quali le escargots sans les vermes de dans au vin blanc e la noix au poivre vert (solo su ordinazione, minimo per quattro), si muove con innata eleganza nel panorama locale, aprendosi ad una clientela più vasta rispetto al passato (sino agli anni ottanta l'Auberge ospitava esclusivamente templari). Il figlio maggiore Jacques-Philippe-Jean-Guillaume, la figlia mediana Jacqueline-Philippine-Jeannette-Geneviève, la moglie Geneviève-Jeannette-Philippine-Jacqueline de Hautchampignon Delabonne Naissance e l'affezionato valletto moro Babaloub, sempre di affabile ospitalità, saranno lieti di indirizzarvi verso l'immancabile flûte di benvenuto e varie crudità, al vostro tavolo habillé secondo stagione. Il figlio minore Jean-Philippe-Guillaume-Jacques detto Cocò gestisce con singolare indipendenza, da una trentina d'anni, con il meno affezionato valletto moro Babaloub II, detto Curaro, un simpatico beach site in Santo Domingo.
Possibilità di menù degustazione. Ampia scelta di vini a bicchiere.
Bonus: la plurisecolare cantina ricavata nella cripta, lato catacombe, della cappella annessa alla cattedrale contigua all'Auberge. Visite guidate su prenotazione e stipula di polizza assicurativa.
Fine perlage frontale al momento del conto. Carte di credito: sì, solo se pergamenate.



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