domenica 22 gennaio 2012

Shakespeare e Nuvole (di Chiaffredo Teresio)


I Giuristi per Naso, agili marmotte dei più alti pascoli giuridico finanziari, sono abituate a fiutare di lungi il pericolo.
Figuriamoci, quindi, se non hanno immediatamente colto l'appressarsi del simpatico cacciatore, munito di loden e retino per catturare gli evasori!
Ecco quindi correre a soccorso lo Shakespeare di Chiaffredo Teresio, il nuovo corrispondente del sito che fa il suo esordio con una accurata traduzione di uno dei capolavori del Maestro di Stratford-upon-Avon.
La buona notizia è che il fischio è breve, la cattiva è che, sicuramente, non è l'ultimo.


DISCORSO DI ANTONIO SUL CORPO DI CESARE IL CONTRIBUENTE 

(traduzione dal Giulio Cesare di William Shakespeare, sommo poeta, secondo solo al nostro Dante,  di Chiaffredo Teresio dell’Istituto Superiore di studi filologici di Martiniana Po, Cuneo)



Chiaffredo arringa la pacifica gente di Martiniana



ANTONIO: Amici, romani, concittadini, prestatemi le vostre orecchie; sono venuto a seppellire Cesare il Contribuente, non a tesserne l'elogio. Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa. E così sia del Contribuente.
    Il nobile Mario vi ha detto che il Contribuente era un evasore e contribuì così all’insopportabile debito che grava sulla nostra Repubblica. Se così è stato, fu certo colpa grave ed in modo grave egli ne ha risposto. Qui, avendone avuta licenza da Mario e dagli altri - poiché Mario è un uomo d'onore e così sono tutti gli altri, tutti uomini d'onore - son io venuto a parlare ai funerali di Cesare.
    Egli era mio amico, era laborioso, produceva ed esportava; ma Mario dice che era un evasore e Mario è un uomo d'onore.


(Super)Mario Galaxy: poteri speciali contro l'evasione



    Ha dato qui in Roma lavoro a molti, le cui imposte e contributi seppero riempire le casse dello stato; tutti quanti sapete - come riconosce anche Mario, perché è un uomo d'onore – quanto egli ed i suoi parenti della tartassata gens Ceto Medio abbiano apportato all’erario a titolo di Irpef, Irap, Iva e delle altre cento tasse che gravano sui nostri concittadini: poté sembrar questo, in Cesare il Contribuente, un atto di evasione?
    Alle idi del Condono Fiscale, egli fu sempre tra i primi, avvalendosi altresì del "ravvedimento operoso" come comandano le sacre leggi della nostra Repubblica: io credo che l'evasione dovrebbe esser fatta di una stoffa più rude; eppure Mario dice ch'egli era evasore e Mario è un uomo d'onore.
    Tutti quanti potete ricordare di avere visto come, alla festa del Rendiconto del Bilancio dello Stato, gli offersi ben tre volte di portare i suoi capitali e le sue fabbriche all'estero, e come tutte e tre le volte egli insisté nel voler rifiutare. Fu questa evasione? Eppure Mario dice ch'egli era evasore e non v'è dubbio che Mario sia un uomo d'onore. Io non parlo per dar la mentita a quel che ha detto Mario; parlo soltanto di quel che so.

PRIMO PLEBEO: Avete fatta attenzione alle sue parole? Non volle saperne di portare i suoi averi all'estero, comportamento ben strano per un evasore!

SECONDO PLEBEO: Taci! Sarà bene che, almeno qui, non si provi a parlar male del nobile Mario!

TERZO PLEBEO: Zitti! Sentiamo quel che può dirci Antonio.

ANTONIO: Signori miei, se fossi incline ad eccitare il vostro cuore ed il vostro spirito alla rivolta ed alla collera, farei torto a Mario, e farei torto a Elsa, i quali, come ben voi sapete, sono uomini e donne d'onore. Ma io non farò loro alcun torto, e preferisco far torto invece a colui che giace qui nella morte, preferisco far torto a me stesso e far torto a voi, anziché far torto a uomini d'onore quali essi sono.
  Ma qui c'è una pergamena, e qui sotto potete anche vedere il sigillo del Contribuente. E' la sua dichiarazione dei redditi, detta modello Unico. Se il popolo facesse tanto di udire quel che v'è scritto - che, tuttavia, vogliate perdonarmi, non ho alcuna intenzione di leggervi - tutti se ne andrebbero a baciare le ferite di Cesare spento.

TUTTI: La dichiarazione dei redditi! La dichiarazione dei redditi! Vogliamo conoscerla!

PRIMO PLEBEO: Vogliamo sentire quel che c'è scritto nella dichiarazione dei redditi. Leggi almeno il quadro N!

La dichiarazione: particolare del Quadro N


SECONDO PLEBEO: Zitti, silenzio! Ascoltate il nobile Antonio!

ANTONIO: Nel parlarvene, sono andato oltre le mie intenzioni. Temo davvero di far torto a quegli uomini d'onore, le cui imposte hanno trafitto Cesare. Lo temo proprio. E allora fate un cerchio attorno al cadavere del Contribuente e lasciate che vi mostri colui che ha fatto la  dichiarazione dei redditi.
     Tutti riconoscete questo mantello. Guardate: qui l'ha trafitto l'aliquota IVA; guardate quale lacerazione ha fatta l'invida ICI! E qui lo ha pugnalato l'IRPEF con acciaio or ora affilato. Ma mortale sono state le pretese per l'Europa. Giudicate voi, o Dei, quanto affettuosamente egli amava l'Europa! Questo fu certo il colpo più spietato di tutti, poiché quando il nobile Contribuente vide approvata la Manovra, la disperazione, anche più forte che tutte le altre imposte, d'un subito lo vinse. E ne scoppiò il suo magnanimo cuore.
     Miei buoni concittadini, diamo dunque sepoltura alle spoglie mortali del povero Contribuente! Portiamo dunque il suo corpo straziato in quell'Europa alla quale tanto teneva. Seppelliamolo, con la sua dichiarazione dei redditi, nel cimitero della grande città di Bruxelles, dove il nobile Mario anela seppellirci tutti al più presto!

TUTTI: A Bruxelles! A Bruxelles!

(exeunt, trasportando il cadavere di Cesare)

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